Una prospettiva musulmana sulla circoncisione femminile
Il Novembre 1, 2021 da adminGli osservatori occidentali non sono in grado di capire perché le donne dovrebbero voler praticare la clitoridectomia, così come sono perplessi per il rifiuto vocale, anche se per lo più inarticolato, di molti musulmani della conferenza del Cairo. Le linee di battaglia che vengono tracciate hanno da una parte i professionisti della salute pubblica, le organizzazioni per lo sviluppo e le femministe e dall’altra i musulmani conservatori e “fondamentalisti” che, se vengono ascoltati, suonano incredibilmente antidiluviani. Molti musulmani, me compreso, sono a disagio con entrambe le parti. Quello che serve è un’alternativa a questa polarizzazione. L’alternativa che propongo è il discorso giuridico islamico, che potrebbe essere descritto al meglio come l’arena discorsiva in cui le questioni di importanza sociale vengono elaborate. Che un cambiamento positivo possa avvenire dall’interno – usando il discorso islamico – è possibile perché i sistemi discorsivi islamici sono abbastanza ampi e sfumati da accogliere un’ampia varietà di sforzi medici e di salute pubblica. Un cambiamento sociale significativo e una migliore salute pubblica potrebbero avvenire stimolando e recuperando le molte pratiche islamiche sunnah (esemplari) che sono così favorevoli al benessere fisico e materiale. Trattando il cambiamento attraverso formati tradizionali esistenti e provati, i musulmani sarebbero in grado di effettuare un cambiamento prezioso e significativo nelle loro comunità. Le comunità musulmane non dovrebbero diventare dipendenti e asservite alle agenzie occidentali e ai loro stati nazionali per risolvere i problemi che affrontano, comprese le tragiche conseguenze dell’infibulazione e della clitoridectomia ampiamente praticate; invece abbiamo bisogno di applicare le nostre pratiche tradizionali e di sostenere un discorso giuridico islamico indigeno.
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