Seconda guerra del Nord
Il Dicembre 30, 2021 da adminSeconda guerra del Nord, detta anche Grande guerra del Nord, (1700-21), conflitto militare in cui Russia, Danimarca-Norvegia e Sassonia-Polonia sfidarono la supremazia della Svezia nell’area baltica. La guerra portò al declino dell’influenza svedese e all’emergere della Russia come grande potenza in quella regione.
L’espansione della Svezia nelle coste del Mar Baltico durante il XVI e XVII secolo aveva inimicato gli stati vicini: L’accesso della Russia al Baltico era bloccato dalla Carelia, dall’Ingria, dall’Estonia e dalla Livonia detenute dalla Svezia; la Danimarca-Norvegia era risentita per la perdita alla Svezia di province nella penisola scandinava, specialmente la Scania (Scania), ed era anche offesa dall’alleanza della Svezia con la casa ducale di Holstein-Gottorp, che conteneva la Danimarca da sud e impediva alla corona danese di riassorbire i ducati di Schleswig e Holstein; ai principi tedeschi non piaceva il potere della Svezia nel Sacro Romano Impero, e il Brandeburgo in particolare desiderava la Pomerania svedese; e molti magnati della repubblica polacca pensavano ancora alla Livonia svedese come polacca di diritto. La morte del re svedese Carlo XI nel 1697, quando il suo erede, Carlo XII, era solo un ragazzo di 14 anni, divenne il segnale per Danimarca-Norvegia per organizzare una coalizione anti-svedese.
Al momento della formazione della coalizione (1698-99), Augusto II il Forte, re di Polonia ed elettore di Sassonia, attaccò la Livonia (febbraio 1700), mentre Federico IV, re di Danimarca e Norvegia, marciò nello Schleswig e Holstein (marzo 1700) e Pietro I il Grande, zar di Russia, assediò Narva (ottobre 1700). Carlo XII di Svezia rispose per primo concentrando le sue forze contro la Danimarca. Sbarcando a poche miglia da Copenaghen, costrinse Federico a ritirarsi dall’alleanza antisvedese e a firmare il trattato di Traventhal (agosto 1700), che ripristinò lo status quo. Carlo affrontò poi i russi, attaccandoli vittoriosamente a Narva (30 novembre 1700). Poi si rivolse contro i polacchi e i sassoni, occupando la Curlandia e costringendo Augusto a ritirarsi in Polonia. Deciso a deporre Augusto, Carlo passò sei anni a combatterlo; solo dopo che gli svedesi invasero la Sassonia, tuttavia, Augusto accettò di rinunciare alla corona polacca e di rompere la sua alleanza russa (Trattato di Altranstädt; settembre 1706).
Nel frattempo, i russi sotto Pietro il Grande avevano usato questo periodo per riorganizzare il loro esercito e per stabilirsi sulla costa orientale del Baltico (Pietro aveva fondato la città di San Pietroburgo e il porto navale di Kronshtadt nel 1703). Quando Carlo riprese il suo attacco alla Russia (fine 1707), Pietro sconfisse il corpo ausiliario di Carlo a Lesnaya (ottobre 1708) e poi sconfisse decisamente il principale esercito svedese nella battaglia di Poltava (8 luglio 1709). Carlo fuggì in Turchia e indusse i turchi a dichiarare guerra alla Russia (1710). Dopo la loro vittoria al fiume Pruth (1711), tuttavia, i turchi, soddisfatti di una pace negoziata che dava loro il controllo di Azov, si ritirarono dalla guerra. Nel frattempo, la coalizione anti-svedese, che si era rianimata dopo la battaglia di Poltava, iniziò (autunno 1709) a prendere i possedimenti svedesi lungo la costa baltica. Nel maggio 1713 sconfisse (a Tönning nell’Holstein) l’esercito svedese che era stato sollevato nel 1712 per difendere quei territori. Nel 1714 i russi sconfissero la flotta navale svedese a Hangö (Hanko) e, dopo aver catturato le isole Åland, minacciarono Stoccolma. Carlo tornò in territorio svedese nel novembre 1714.
In questo periodo la maggior parte dei possedimenti della Svezia lungo la costa baltica erano occupati o minacciati dalla coalizione anti-svedese. Federico Guglielmo I di Prussia e Giorgio I d’Inghilterra, in qualità di elettore di Hannover, si unirono alla coalizione dopo aver chiesto territori alla Svezia in cambio della loro continua neutralità ed essere stati sostanzialmente rifiutati da Carlo. Nel dicembre 1715 Carlo tornò nella Svezia meridionale vera e propria e si mise a riorganizzare efficacemente il suo paese per una nuova fase della guerra. Aprì i negoziati di pace nel 1717-18 mentre contemporaneamente espandeva il suo esercito a 60.000 uomini in previsione di una nuova offensiva. Nel settembre 1718 Carlo invase la Norvegia sud-orientale, ma fu ucciso durante l’assedio di Frederikshald nel novembre 1718.
Carlo non aveva lasciato figli, e il trono passò alla sua unica sorella superstite, Ulrika Eleonora, e a suo marito, Federico d’Assia-Kassel (Federico I di Svezia). Federico negoziò una serie di accordi di pace nel 1719-21. Con i trattati di Stoccolma (1719-20), Svezia, Sassonia e Polonia tornarono allo status quo ante bellum, e la Danimarca restituì le sue conquiste alla Svezia in cambio di una sostanziale somma di denaro. La Svezia cedette Brema all’Hannover e cedette Stettino (Stettino) e parte della Pomerania svedese alla Prussia. Con il trattato di Nystad (10 settembre 1721), che concluse la guerra tra Svezia e Russia, la Svezia cedette alla Russia l’Ingria, l’Estonia, la Livonia e una striscia della Carelia finlandese.
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