Sannyasi
Il Ottobre 25, 2021 da adminSannyasi, (sanscrito: “abbandonare” o “gettare giù”) scritto anche sannyasin, nell’induismo, un asceta religioso che ha rinunciato al mondo eseguendo il proprio funerale e abbandonando ogni pretesa di posizione sociale o familiare. I sannyasin, come gli altri sadhus, o uomini santi, non vengono cremati ma sono generalmente sepolti in una posizione seduta di meditazione.
Dal V secolo ce, i testi principali hanno associato questo risultato al quarto ashrama, o stadio della vita, ma inizialmente non era così, ed è incerto quale percentuale di sadhus abbia mai realmente esemplificato questo ideale. Secondo la sua biografia standard, nemmeno il filosofo Shankara lo fece, sebbene sia spesso considerato l’archetipo del sannyasi. Il nome sannyasi designa anche un asceta che presta particolare fedeltà al dio Shiva, specialmente uno che appartiene all’ordine dashanami che si dice sia stato istituito nell’VIII secolo ce da Shankara.
Tra i sannyasi dashanami, lo stadio più alto di realizzazione è riconosciuto dal titolo paramahamsa (“grande cigno”). Questo titolo onorifico viene solitamente dato solo dopo un periodo di prova di almeno 12 anni come asceta e solo a coloro che hanno raggiunto la piena conoscenza di sé. Essi sono allora considerati liberi da tutte le regole e i doveri mondani, inclusi gli obblighi religiosi formali, e ci si aspetta spesso che pratichino il culto solo internamente. Sebbene le sue pratiche fossero sia Shakta (un misto di shaivismo e di culto della dea madre locale) che profondamente devozionali, il santo Ramakrishna del 19° secolo è talvolta considerato un moderno paramahamsa.
Lascia un commento