Saint-Martin
Il Novembre 24, 2021 da adminUn’isola e due paesi! Tra l’Oceano Atlantico e il Mar dei Caraibi, Saint Martin è per metà francese e per metà olandese. Ma quest’isola tascabile è molto di più: un vero melting pot culturale!
Al mercato di Marigot, il più grande mercato all’aperto dei Caraibi, ci si innamora dei profumi del terroir creolo. E nei numerosi ristoranti, si può assaporare il meglio della cucina caraibica ispirata all’atmosfera cosmopolita di un’isola camaleontica, sia un’icona di lusso che un paradiso selvaggio.
I must-sees del vostro viaggio a Saint Martin
Rimani di roccia vulcanica su cui galleggia la bandiera francese… A strapiombo sulla baia di Marigot, il Fort Louis è il ricordo di una storia tormentata, ricca di battaglie tra inglesi e francesi. Costruito nel XVIII secolo per proteggere i magazzini del porto dove venivano immagazzinati i raccolti di canna da zucchero, sorveglia solo un panorama mozzafiato.
In basso, il villaggio di Marigot ha conservato il suo cachet con le sue belle case ornate di gallerie e balaustre frastagliate e il mercato colorato. Con le sue casette creole dove officiano “signore” con madras e “lolos” (ristoranti tipici), e le sue bancarelle di frutta, verdura, spezie, pesce fresco e altri prodotti locali, è un must per iniziare i profumi della cucina di Saint-Martin. Una buona introduzione prima di dirigersi verso il villaggio di Grand Case diventato LA capitale gastronomica dell’isola di Saint Martin. Si possono gustare piatti ispirati al terroir assaporando l’autenticità dell’arredamento tra capanne creole e case gaulette (fango).
E’ allora il momento di godersi le spiagge: ce ne sono 25 solo nella parte francese! La baia orientale, la più lunga dell’isola, deve il suo soprannome di “Saint-Tropez dei Caraibi” al suo carattere festivo. Gli amanti delle spiagge selvagge preferiranno Plum Bay per un po’ di snorkeling in mare calmo o un’uscita in surf quando si forma la mareggiata.
A meno che non si opti per Ilet Pinel, nel cuore della riserva naturale. È accessibile solo in barca, ma la sua bella spiaggia di sabbia bianca con acque poco profonde è molto apprezzata, soprattutto dalle famiglie.
Ammirate la biodiversità a Saint Martin
St. Martin è anche una miniera di ecoturismo. A cominciare dalla sua riserva naturale nel nord-est dell’isola, un’area marina protetta di più di 3.000 ettari dove si evolvono tartarughe marine, delfini tursiopi e megattere. Cinque ecosistemi sono protetti, tra cui le barriere coralline. Ci immergiamo con maschere e boccagli per osservare migliaia di specie di pesci.
E salendo al Paradise Peak, la “cima” dell’isola a 424 metri, scopriamo un’altra faccia dell’isola di Reunion, rigogliosa ed esuberante. Nella baia dell’Ortica, approfittiamo degli alisei per planare in windsurf, ma per trovare la spiaggia degli innamorati, bisogna andare in mare. La più piccola spiaggia dell’isola si nasconde in una minuscola insenatura rocciosa: non ne facciamo solo due!
Successo nella tentazione della cucina caraibica
A Saint-Martin, la cucina mista è dominata dalla cucina francese con accenti caraibici. Si gustano i frutti di mare, i gamberi alla griglia, i pesci pregiati come il dentice (in frolla) o il thazar (vicino al tonno, servito alla griglia o affumicato), o lo strombo, specie di mollusco, servito in fricassea, ma anche piatti ispirati alla storia.
Pollo affumicato (affumicato) o riso speziato per locri, un piatto festivo, e coda di bue stufata con coda di bue. La Johnny Cake (o “Journey Cake”), un tradizionale pane fritto al forno, viene ora servita a colazione.
Altra specialità di Saint-Martin: il guavaberry, un liquore tradizionale a base di rum invecchiato in botti di rovere, zucchero di canna e bacche.
Sono anche le spezie che fanno tutto il sale della cucina ai profumi delle Antille, come nel tradizionale Colombo di pollo, pesce o maiale. E il rum può coronare un pasto, puro o “arrangiato” con frutta e spezie…
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