Rivolta delle Giornate di giugno
Il Dicembre 17, 2021 da adminIl 23 giugno, il comitato del conte de Falloux emise un decreto che dichiarava che le Officine sarebbero state chiuse entro tre giorni e che le opzioni erano che i giovani potevano arruolarsi nell’esercito, i provinciali potevano tornare a casa o potevano semplicemente essere licenziati. La rabbia per la chiusura delle Officine aumentò e poco dopo iniziò la rivolta. In alcune parti della città furono erette centinaia di barricate che bloccavano le comunicazioni e riducevano la mobilità delle persone. La Guardia Nazionale fu chiamata per fermare i disordini; questo scatenò dei combattimenti una volta che la guardia e i manifestanti si scontrarono.
I lavoratori erano ora diventati insorti e stavano rompendo delle pietre da usare come barricate. Il numero dei membri dell’esercito è stato stimato in oltre 40.000; tuttavia, il numero degli insorti è stato stimato essere più alto e stava crescendo mentre viaggiavano di casa in casa reclutando altri cittadini per unirsi a loro, minacciandoli di morte se si rifiutavano. Gli insorti si impadronirono anche di molte armerie per raccogliere armi.
Entro il 26 giugno, la rivoluzione era finita, e più di 10.000 persone furono uccise o ferite, compresi circa 1.500 soldati e circa 3.000 insorti uccisi. Tra i morti c’era Denis Auguste Affre, arcivescovo di Parigi, ucciso mentre cercava di negoziare la pace. L’arcivescovo fu portato a credere che la sua presenza alle barricate potesse essere il mezzo per ristabilire la pace. Di conseguenza si rivolse al generale Cavaignac, che lo avvertì del rischio che stava per correre. Poco dopo, essendo cessati gli spari su sua richiesta, apparve sulla barricata all’ingresso del Faubourg Saint-Antoine, accompagnato da M. Albert, della guardia nazionale, che indossava l’abito di un operaio, e portava un ramo verde in segno di pace, e da Tellier, un servo devoto. La sua accoglienza non fu molto favorevole, ed egli non aveva pronunciato che poche parole, quando gli insorti, sentendo alcuni spari, e pensando di essere stati traditi, aprirono il fuoco sulla guardia nazionale, e l’arcivescovo cadde.
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