Qual è il componente più importante della pressione sanguigna: pressione sistolica, diastolica o di impulso?
Il Dicembre 26, 2021 da adminScopo della revisione: La pressione diastolica è stata tradizionalmente considerata la componente più importante della pressione sanguigna e l’obiettivo primario della terapia antipertensiva. Tuttavia, oltre 30 anni fa importanti studi epidemiologici hanno sottolineato l’importanza della pressione sanguigna sistolica, e la ricerca durante gli anni ’90 ha rafforzato questo punto di vista. A differenza della pressione diastolica, la pressione sistolica aumenta progressivamente con l’età, e nelle società che invecchiano la pressione sistolica elevata è la forma più comune di ipertensione. I cambiamenti caratteristici della pressione sanguigna sistolica e diastolica con l’età portano ad un aumento della pressione del polso (sistolica meno diastolica), che è emerso come un nuovo fattore di rischio potenzialmente indipendente. In questa revisione confrontiamo l’importanza relativa di vari componenti della pressione sanguigna.
Risultati recenti: In generale, negli studi in cui sono state confrontate le letture della pressione sistolica e diastolica, la pressione sistolica è stata un miglior predittore di rischio. Inoltre, l’ipertensione sistolica isolata predice il rischio meglio dell’ipertensione diastolica isolata, e il trattamento sia dell’ipertensione sistolica isolata che dell’ipertensione combinata ha ridotto gli eventi cardiovascolari. Non ci sono studi di trattamento dell’ipertensione diastolica isolata. La pressione del polso riflette l’irrigidimento delle grandi arterie ed è associata a diversi fattori di rischio cardiovascolare. La pressione del polso predice anche gli eventi negli studi epidemiologici, ma l’elucidazione di un ruolo indipendente è ostacolata dalla stretta correlazione tra la pressione del polso e la pressione sanguigna sistolica.
Riassunto: Studi epidemiologici e di trattamento suggeriscono che la pressione sanguigna sistolica dovrebbe essere l’obiettivo primario della terapia antipertensiva, anche se la considerazione della pressione sistolica e diastolica insieme migliora la previsione del rischio. La più grande preoccupazione pratica al momento è il sottotrattamento dell’ipertensione, soprattutto sistolica, e il rischio cardiovascolare totale.
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