Note sull’ospitalità: Antica Ospitalità Greca
Il Ottobre 13, 2021 da adminLa prossima volta che ricevi una brutta recensione su Airbnb pensa al povero Tantalo. Punito per tutta l’eternità nell’Ade, fu fatto stare in una pozza d’acqua senza mai riuscire a raggiungere l’acqua da bere o la frutta sopra di lui da mangiare. È l’origine della parola ‘stuzzicante’.
Il suo crimine? Ospitalità scadente.
L’ira di Zeus
Nella mitologia greca, l’ospitalità era un diritto divino degli ospiti e un dovere divino degli ospiti. Tutti gli stranieri, senza eccezione, erano sotto la protezione di Zeus Xenios – il dio degli stranieri e dei supplenti. Una violazione dell’ospitalità poteva provocare l’ira degli dei.
Perché?
Beh, non c’erano locande o alberghi nel mondo antico – in effetti, questa era un’epoca precedente persino a Booking.com. I viaggiatori sulle strade selvagge erano pochi e lontani tra loro, e dipendevano interamente dalla gentilezza degli sconosciuti lungo la strada per il riparo e il cibo. La protezione divina era una polizza assicurativa necessaria per gli ospiti.
Non era una cattiva polizza assicurativa neanche per i padroni di casa. Gli dei si travestivano da mortali con cadenza apparentemente settimanale. Era impossibile sapere se l’improvvisa apparizione di un viaggiatore stanco e scapigliato fosse solo l’arrivo anticipato di un volo Ryanair, o un dio onnipotente, onnisciente e vendicativo che veniva a restare. Quindi era meglio trattare tutti gli ospiti come divinità.
Giochi alcolici
Passiamo ad appena 2500 anni fa e i greci facevano buon uso delle loro capacità di accoglienza nei simposi: feste alcoliche.
Un simposio poteva essere una piattaforma per i grandi filosofi del tempo – Socrate, Platone o Aristotele discutevano di tutto, dall’amore alla società e alla democrazia. Principalmente, però, erano una scusa per gli antichi greci per ubriacarsi e guardare le donne. E probabilmente anche per cantare gli Oasis.
Gli uomini si reclinavano in cerchio e le serate iniziavano generalmente con un banchetto di formaggio, olive e carne. Poi si cominciava a bere, e un “maestro del simposio” veniva scelto a caso tra gli ospiti.
Più o meno come un capitano di rugby universitario, il compito di quest’uomo era di imporre il bere a tutti, imponendo penalità a chi non lo faceva. Le penalizzazioni andavano dal ballare nudi al dare pacche sulle spalle. Davvero, questo era il fondamento della civiltà occidentale.
Lezioni di storia
Cosa possono insegnarci i greci sull’ospitalità moderna? Beh, per cominciare, è chiaro che i filosofi greci quasi certamente fallirebbero il nostro processo di controllo degli ospiti. Ma sicuramente possiamo tutti imparare qualcosa trattando l’ospitalità come una responsabilità divina – anche se la minaccia della punizione eterna nell’Ade è diminuita negli ultimi anni.
Felice Giornata Mondiale della Filosofia!
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