MUSICA PERUVIANA

Le più antiche tradizioni musicali dell’America Latina sono quelle degli Amerindi delle Ande. La loro musica è meglio conosciuta al di fuori di questi paesi attraverso le caratteristiche cornamuse dei gruppi folcloristici vestiti di poncho. Tuttavia, c’è una moltitudine di ritmi e musiche popolari che meritano molto più riconoscimento, tra cui huayno e chicha, ancora relativamente sconosciuti all’estero, così come la distinta tradizione costiera della musica afro-peruviana, radicata negli schiavi neri portati a lavorare nelle miniere.
Per la maggior parte delle persone fuori dall’America Latina il suono delle Ande è quello delle panpipes di bambù e dei flauti quena. La cosa più notevole è che questi strumenti sono stati usati per creare musica in varie parti di questa grande area di montagne – che si estendono per 4500 miglia dal Venezula fino al Cile più meridionale – da prima del tempo degli Incas. Gli strumenti andini pre-conquista – trombe a conchiglia, shaker che usavano le noci come sonagli, ocarine, strumenti a fiato e tamburi – sono sempre presenti nelle collezioni dei musei. E l’influenza dell’impero Inca fa sì che la regione andina e la sua musica si diffondano ben oltre le montagne stesse. Può essere definita in parte attraverso l’etnia, in parte attraverso la lingua – il quechna (attualmente parlato da oltre sei milioni di persone) e l’aymara, entrambi parlati insieme allo spagnolo e ad altre lingue amerindie.
Le aree dominanti della cultura andina sono Perù, Ecuador e Bolivia, i paesi con le più grandi popolazioni indigene amerindie del Sud America. Qui, nelle zone rurali, la musica andina altamente tradizionale, probabilmente poco diversa dai tempi pre-Inca, prospera ancora oggi in ogni tipo di celebrazione e rituale. Ma oltre a questo c’è un’enorme diversità di musica, che differisce ampiamente non solo tra i paesi ma tra le singole comunità. Le popolazioni andine tendono a identificarsi con il luogo specifico da cui provengono: nella musica, i villaggi hanno modi diversi di costruire e accordare gli strumenti e di comporre le melodie, allo stesso modo in cui hanno disegni di tessitura distintivi, modi di vestire o indossare i loro cappelli. Anche l’uso di diverse scale di quattro, cinque, sei e sette note e diversi stili di canto si trovano da un luogo all’altro, legati a specifiche occasioni rituali e alla musica che le accompagna.

La musica andina può essere divisa grosso modo in tre tipi. In primo luogo, quella di origine indigena, che si trova soprattutto tra le popolazioni rurali amerindie che vivono ancora molto vicino alle stagioni con credenze amerindie radicate; in secondo luogo la musica di origine europea, e in terzo luogo la musica meticcia, che continua a fondere l’indigeno con l’europeo in tutta una serie di modi. In generale, i Quechna hanno più musica vocale degli Aymara.
Scritto da Jan Fairley, con ringraziamenti a Thomas Turino e Raúl Romero, Gilka Wara Céspedes, Martin Morales e Margaret Bullen. Adattato da The Rough Guide to World Music, Vol 2.
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