Matteo 15 – ESV – Lettura della Bibbia / Note di studio
Il Dicembre 23, 2021 da adminv1: I farisei sono chiaramente preoccupati, inviando una delegazione da Gerusalemme per vedere Gesù.
v2-3: L’accusa e la risposta; i farisei accusano i discepoli di Gesù, non direttamente Gesù, di aver rotto la loro tradizione.
v4-7: La risposta di Gesù è di far notare che quelle tradizioni causano la disobbedienza a Dio. Fanno affermazioni giuste, ma hanno poco amore reale per Dio.
v8: Le parole giuste non sempre riflettono un reale cambiamento di cuore; Balaam, Nabucodonosor, la schiava di Filippi e altri, tutti fecero affermazioni vere, ma i loro cuori erano lontani da Dio. Cantare Halleluia dappertutto non prova la pietà”, Proverbio Etiope.
Gesù cita da Is 29,13, usando la traduzione dei Settanta, che sottolinea che la dottrina era l’insegnamento degli uomini (piuttosto che il loro timore di Dio aveva la sua origine negli uomini. Sta parlando contro il legalismo piuttosto che il ritualismo.
v9: Differenza tra le regole degli uomini e i comandi di Dio. Sbagliamo a insegnare regole umane come se fossero uguali ai comandi di Dio.
v10: Gesù si rivolge alla moltitudine sul tema della falsa dottrina. Una parte essenziale dell’insegnamento della verità è smascherare l’errore.
v11: L’affermazione chiara; che ciò che va nella bocca di una persona non contamina, perché è semplicemente una cosa fisica. Al contrario, le cose che escono dalla bocca, che vengono dal cuore, possono contaminare. Vedi v17-19.
v12: I farisei parlavano dei discepoli di Gesù; Gesù parlava alla folla dei farisei; sì! I farisei si sarebbero offesi.
v13-14: I farisei non sono “piantati” da Dio; sono i ciechi che guidano i ciechi.
L’istruzione di Gesù è chiara, “lasciateli”. Anche se possiamo dedicare un po’ di tempo a cercare di spiegare le verità a tali persone, come in 2 Tim 2.25; arriva un momento in cui dobbiamo respingere l’uomo divisivo, Tito 3.10.
v15-16: I discepoli sembrano essere lenti a capire.
v17-20: La questione della contaminazione; non si tratta di cibo e bevande, ma di atteggiamenti e azioni.
v21-28: Gesù lasciò la terra di Giudea, per andare nella regione di Tiro e Sidone. Meno persone avrebbero saputo di Lui, eppure anche qui c’è la vera fede. Il suo silenzio e la sua apparente riluttanza sono forse una prova della sua fede (confrontare 14,16, 25, e vedere anche 7,21). Poiché l’enfasi di Matteo è di scrivere agli ebrei, egli registra che Gesù parla delle pecore perdute di Israele. Eppure, anche nell’AT, i gentili vennero a vivere sotto le ali del Dio d’Israele.
La fede della donna è chiara; lei grida al Signore, adorandolo, e mostrando persistenza. La sua fede è “grande”, ed è ricompensata con la guarigione della figlia.
v32: “Non voglio mandarli via”, dice il Signore, pieno di compassione. Contrasto 14,15 e v23; sembra che questa volta il Signore anticipi la dichiarazione dei discepoli. Le persone non sempre arrivano a orari convenienti; il Signore si mette a disposizione di tutti.
v33-39: Il fatto che Matteo registri due pasti di questo tipo suggerisce che Gesù abbia compiuto tali miracoli più volte. Gli scrittori di vangeli raccolgono dati selezionati, dando un sapore al ministero di Cristo.
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