La produzione di caffè in Colombia
Il Gennaio 12, 2022 da adminNonostante questi primi sviluppi, il consolidamento del caffè come esportazione colombiana non avvenne fino alla seconda metà del XIX secolo. La grande espansione che subì l’economia mondiale in quel periodo permise ai proprietari terrieri colombiani di trovare interessanti opportunità nei mercati internazionali. A poco a poco, gli Stati Uniti divennero il più importante consumatore di caffè nel mondo, mentre (Germania) e Francia divennero i mercati più importanti in Europa.
ContrattempiModifica
Gli allora grandi proprietari terrieri colombiani avevano già cercato di sfruttare le nuove opportunità che l’espansione dei mercati internazionali offriva. Tra il 1850 e il 1857 il paese sperimentò un aumento significativo delle esportazioni di tabacco e chinino, e successivamente di cuoio e bestiame vivo. Questi primi sforzi nell’esportazione di materie prime agricole si rivelarono troppo fragili; erano infatti solo tentativi reazionari di trovare il maggior profitto dagli alti prezzi internazionali dell’epoca, piuttosto che tentativi di creare una piattaforma di esportazione solida e diversificata. La produzione di questi settori entrò in un periodo di declino quando finì la rispettiva bonanza dei loro prezzi internazionali, quindi fu impedito un vero consolidamento industriale.
Con la caduta dei prezzi internazionali, che registrò il passaggio dal XIX al XX secolo, la redditività delle grandi proprietà crollò. Come se non bastasse, la Guerra dei Mille Giorni, che ebbe luogo durante i primi anni del nuovo secolo, influenzò negativamente anche i grandi proprietari terrieri, rendendo loro impossibile mantenere le loro piantagioni in buone condizioni; questa circostanza si sommò al fatto che questi produttori avevano contratto grandi quantità di debito estero per sviluppare ulteriormente le loro piantagioni, cosa che alla fine le rovinò. Le piantagioni di caffè di Santander e Nord Santander entrarono in crisi e quelle di Cundinamarca e Antioquia in stallo.
ConseguenzeModifica
La crisi che colpì le grandi proprietà portò con sé uno dei cambiamenti più significativi dell’industria colombiana del caffè. Dal 1875, il numero di piccoli produttori di caffè cominciò a crescere a Santander, così come in alcune regioni di Antioquia e nella regione chiamata Viejo o Old Caldas. Nei primi decenni del XX secolo si era già consolidato un nuovo modello di sviluppo delle esportazioni di caffè basato sull’economia rurale, sostenuto dalla migrazione interna e dalla colonizzazione di nuovi territori nelle regioni centrali e occidentali del paese, principalmente nei dipartimenti di Antioquia, Caldas, Valle e nella parte nord di Tolima. Sia l’espansione di questo nuovo modello di caffè che la crisi che colpì le grandi proprietà permisero alle regioni occidentali della Colombia di prendere il comando nello sviluppo dell’industria del caffè nel paese.
Questa trasformazione fu molto favorevole per i proprietari delle piccole proprietà di caffè che stavano entrando nel mercato del caffè. La coltivazione del caffè era un’opzione molto attraente per gli agricoltori locali, poiché offriva la possibilità di fare un uso permanente e intensivo della terra. Con questo modello produttivo dell’agricoltura tradizionale, basato sul metodo “slash and burn”, la terra rimaneva improduttiva per lunghi periodi di tempo. Al contrario, il caffè offriva la possibilità di avere un’agricoltura intensa, senza grandi requisiti tecnici e senza sacrificare la coltivazione di colture di sussistenza, generando così le condizioni per l’espansione di una nuova cultura del caffè, dominata da piccole aziende agricole.
Dal 1905 al 1907 ad oggiModifica
Anche se questa nuova razza di caffè fatta da contadini di campagna dimostrò una significativa capacità di crescita al margine degli attuali prezzi internazionali, la Colombia non aveva un dinamismo relativamente importante nel mercato globale di questo prodotto. Durante il periodo tra il 1905 e il 1935 l’industria del caffè in Colombia crebbe dinamicamente grazie alla visione e alla politica a lungo termine derivata dalla creazione della Federación Nacional de Cafeteros de Colombia (Federazione Nazionale dei Coltivatori di Caffè della Colombia) nel 1927.
L’unione degli agricoltori locali e dei piccoli produttori intorno alla Federazione permise loro di affrontare difficoltà logistiche e commerciali che non sarebbero state possibili individualmente. Con il tempo e attraverso la ricerca fatta al Cenicafé, fondato nel 1938, e il Servizio di Estensione Agricola della Federazione, migliorarono i sistemi di coltivazione. Sono stati sviluppati schemi spaziali più efficienti che hanno permesso la differenziazione del prodotto e sostenuto la sua qualità. Attualmente la Terra del Caffè in Colombia comprende tutte le catene montuose e le altre regioni montuose del paese, e genera reddito per oltre 500.000 famiglie di coltivatori di caffè.
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