Eravamo a 27 minuti dalla chiamata di Zoom e ho dovuto fare pipì
Il Ottobre 20, 2021 da adminOvviamente la chiamata è iniziata in ritardo. Tutte le chiamate di Zoom lo fanno, l’ho imparato da quando siamo diventati una forza lavoro completamente remota. Ho anche imparato che Zoom è uno strumento di videoconferenza, non solo uno strumento di chiamata in conferenza. E’ stata la prima chiamata che ho avuto su Zoom, un faccia a faccia con il mio manager, che dopo 7 minuti mi ha chiesto gentilmente: “Sai che posso vederti, vero?” Mi stavo passando il filo interdentale a torso nudo. Ero stato visto.
Ad ogni modo, la mattina di questo dilemma, avevo bevuto acqua tutta la mattina. E per mattina intendo da 45 minuti, da quando mi sono svegliato alle 9:15. Era una chiamata alle 10 del mattino. Mi stavo abbuffando d’acqua perché ho letto su uno di quei blog sulla salute che l’acqua rafforza l’immunità, e prenderò tutto il potenziamento dell’immunità che posso ottenere in questo momento.
Ok, in realtà ho appena letto il titolo, ma sicuramente bere più acqua non sembra qualcosa che mi farà male, quindi sono all in.
Nei 45 minuti dal mio risveglio, avevo finito due caraffe da un litro di acqua al limone e mi sentivo benissimo. Anche vivacemente. Mi sono rapidamente lavato i denti e mi sono collegato per partecipare alla chiamata. La mia vescica non si era riempita.
Ancora.
27 minuti in una chiamata è ben oltre il tempo appropriato per interrompere lo slancio e mettere in pausa la conversazione per una pausa bagno perché “ho bisogno di fare pipì velocemente.”
Ad essere onesti, non sono nemmeno sicuro che ci sia mai un momento appropriato per dire “ho bisogno di fare pipì velocemente” in una chiamata Zoom.
27 minuti in una chiamata di un’ora, significa anche altri 33 minuti di chiamata, che è troppo lungo di tempo per tenere una vescica ormai scoppiata.
Questo, amici miei, è quello che chiamiamo essere in una situazione difficile.
E questo, amici miei, è quando ho smesso di sentire qualsiasi cosa venga detta durante la chiamata.
Voglio dire che sì, il mio corpo era ancora sulla sedia, ma ero ipnotizzato da questa sensazione.
La teiera!
No, non puoi usare la teiera.
Ok, hai ragione.
*7 secondi dopo
La teiera!
Dannazione, non puoi usare la teiera! Hai appena preparato una teiera fresca di tè verde e la rovinerai. Poi andrai a fare il caffè e non ci siamo promessi che avremmo preso questo tempo e investito per superare la tua dipendenza dalla caffeina del caffè? Cazzo!
Ok, hai ragione.
Questa era la conversazione nella mia testa durante il minuto 28 della chiamata. Conosciuto anche come il primo minuto della mia assenza dalla chiamata.
Durante il minuto 29, ho messo insieme i pezzi e ho iniziato a mettere insieme un piano.
Alla mia immediata sinistra c’era una ciotola di ceramica vuota, macchiata di arancione dai resti della mia colazione, Papaya, che si presentava come un’opzione per me per fare i miei bisogni.
Oh, non scuotere la testa con me. Sei già stato qui, e hai avuto questi stessi pensieri, sei solo troppo codardo per ammetterlo. Vigliacco!
Come potrei farlo?
Andrei in sordina, farei scivolare i pantaloni fino alle ginocchia con la mano destra, farei scivolare la ciotola fino alle ginocchia con la sinistra, e avrei finito in meno di un minuto. Poi metterei la ciotola per terra fuori dalla vista fino alla fine della chiamata.
Merda, ho bevuto entrambi quei litri di acqua al limone, e se i miei calcoli sono corretti, e probabilmente non lo sono, questa ciotola non sarà abbastanza grande. Allora cosa faccio?
I conti tornano. Giusta osservazione.
Prossimo!
C’è una stampante a portata di mano. Stampo una foto della mia faccia, la attacco con lo scotch alla sedia, scivolo giù dalla sedia al pavimento, striscio fino al bagno, faccio la pipì, tiro lo sciacquone, no, in realtà non tiro lo sciacquone perché lo sentirebbero, striscio di nuovo sulla sedia e sostituisco la foto.
Hmm, sembra troppo complicato. Perché non portare il computer con me, tenerlo sulla faccia, fare la pipì da seduto e poi tornare alla mia scrivania?
Sì, in realtà ho considerato di portare il mio computer portatile con me per fare la pipì mantenendo il video e l’audio per una chiamata Zoom del team. Questo è un territorio inesplorato gente.
Lo so, ho un foglio di alluminio!
Lo facevo sempre per riagganciare dalle telefonate. Ne strappo un pezzo, lo stropiccio vicino al mio microfono e chiudo la chiamata. Poi, mando un messaggio nel nostro canale slack “Internet down, brb”, vado a fare pipì, e poi richiamo.
Sembro un genio in questo momento se sono onesto con tutti voi.
Ma no, non funzionerebbe.
Stavo finendo le idee.
Nonostante mi congratulassi con me stesso per la mia creatività al momento, che ora stava scatenando la considerazione di un cambio di carriera, forse una mossa laterale nella generazione di idee, stavo ancora scoppiando ed erano passati solo 3 minuti.
Gente, non vi prendo in giro. Non ce l’avrei fatta.
Poi, è successo.
Ho visto la luce.
Come un ospite del Dr. Phil che è stato in paradiso, ho visto la luce!
Ho trovato la mia pace.
A questo minuto della chiamata, il minuto 32, dopo aver esaurito tutte le opzioni subdole, io, come 28enne, sono venuto a patti con il fatto che stavo semplicemente per pisciarmi addosso in questa chiamata Zoom. Ora, non mi facevo la pipì addosso da più di 24 anni, ma non avevo nemmeno indossato esclusivamente un pigiama per 3 settimane di fila da più di 24 anni, quindi la mia logica stava facendo il check out.
E una volta che sono venuto a patti con questa realtà.
Benedizione.
Completa, calda, beatitudine.
Richie. Umano
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