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Dove sono inion ed endinion? Variazioni della morfologia eso- ed endocranica dell’osso occipitale durante l’evoluzione dell’ominino

Il Dicembre 5, 2021 da admin

L’osso occipitale è spesso indagato negli studi paleoantropologici perché ha diverse caratteristiche che aiutano a differenziare varie specie fossili di ominini. Tra queste caratteristiche c’è la separazione tra inion ed endinion, che è stata proposta come un tratto autapomorfo in Homo erectus (asiatico). Le metodologie sono qui sviluppate per quantificare per la prima volta la posizione di questi punti anatomici, e per interpretare la loro variazione dovuta alle complesse interazioni tra le dimensioni esocraniche ed endocraniche e la forma dei piani occipitale e nucale, così come i lobi occipitali e il cervelletto. Sulla base della nostra analisi, né “la separazione tra inion ed endinion” né “l’endinion sotto l’inion” può essere considerato un tratto autapomorfo in H. erectus, poiché questa caratteristica è una condizione condivisa dalle grandi scimmie africane esistenti e dagli ominini fossili. Inoltre, i nostri risultati mostrano che l’anatomia eso- ed endocranica dell’osso occipitale differisce tra gli ominini (tranne gli esemplari di Paranthropus boisei e KNM-ER 1805) e le grandi scimmie. Per esempio, gli scimpanzé e i bonobo sono caratterizzati da una posizione molto alta dell’inion e il loro osso occipitale mostra una compressione antero-posteriore. Tuttavia, queste caratteristiche sono in parte correlate alle loro piccole dimensioni rispetto agli ominini. Gli esemplari asiatici di H. erectus hanno uno spesso toro occipitale, ma non differiscono da altri esemplari robusti, né in questa caratteristica né nelle proporzioni eso- ed endocraniche analizzate dell’osso occipitale. Infine, l’apparente riduzione delle dimensioni del cervello durante il tardo Pleistocene e la variazione tra i sessi nell’uomo anatomicamente moderno (AMH) riflettono che gli esemplari con un cervello più piccolo hanno un’altezza posteriore del cervelletto relativamente maggiore. Tuttavia, questa tendenza non è l’unica spiegazione per lo “spostamento verticale” dell’endine sopra l’inone che appare occasionalmente ed esclusivamente in AMH.

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