Atrial Repolarization-Its Importance in Clinical Electrocardiography

Si fa uno studio completo degli effetti elettrici della ripolarizzazione atriale, poiché sembra che tali effetti siano spesso inadeguatamente considerati nell’interpretazione quotidiana di routine degli elettrocardiogrammi.

Le alterazioni della ripolarizzazione atriale sono classificate come segue: (1) primarie, legate all’ischemia o alla lesione degli atri e all’attività ipersimpatica, (2) secondarie, quando compaiono con modificazioni dell’attivazione atriale, in caso di dilatazione, ipertrofia o blocco intra-atriale. I cambiamenti elettrocardiografici prodotti dall’attività ipersimpatica sono caratterizzati da una giunzione P-PR (Ja) nella linea isoelettrica, segmento P-R discendente, punto J depresso e segmento S-T ascendente. I segmenti P-R e S-T hanno deviazioni concordanti, il che significa che si comportano come “archi di una stessa circonferenza”. La registrazione di questi eventi elettrici è fatta in modo tale che il tracciato può essere paragonato morfologicamente a un’ancora. Una depressione S-T non ha alcun significato patologico quando è preceduta da una depressione P-R concordante e simmetrica.

Un danno miocardico è diagnosticato solo quando i segmenti P-R e S-T sono discordanti, cioè quando corrispondono ad “archi di circonferenza diversa”. Un test da sforzo elettrocardiografico è considerato negativo, anche in presenza di depressione S-T, finché questo segmento è inscritto con lo stesso raggio di quello del segmento P-R precedente.

Si analizzano anche altri processi che agiscono sulla ripolarizzazione atriale, come l’infarto atriale, le ferite, la dilatazione, l’ipertrofia e la pericardite, e si sottolinea la loro influenza sull’iscrizione della ripolarizzazione ventricolare.

La conoscenza esatta dei fenomeni di ripolarizzazione atriale permette un’interpretazione più accurata degli spostamenti S-T, e quindi è una diagnosi più sicura dei cambiamenti patologici che agiscono sulla ripolarizzazione ventricolare.