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Il Dicembre 16, 2021 da adminAll’età di 15 anni, Vigée-LeBrun guadagnava abbastanza con la sua pittura di ritratti per mantenere se stessa, sua madre vedova e suo fratello minore. Istruita da suo padre, il ritrattista Louis Vigée, entra a 19 anni all’Accademia di San Luca a Parigi. Due anni dopo, sposò Jean-Baptiste-Pierre LeBrun, un pittore e mercante d’arte che la aiutò a ottenere un accesso prezioso al mondo dell’arte.
Il talento di Vigée-LeBrun la aiutò a soddisfare anche i clienti più esigenti. Ben presto arrivò all’attenzione della regina francese, che nel 1783 la nominò membro della potente Accademia Reale di Parigi. Essendo una delle sole quattro donne accademiche, Vigée-LeBrun godette di un alto profilo artistico, sociale e politico. Il suo profilo crebbe troppo in alto, perché una volta arrivata la Rivoluzione francese, fu costretta a fuggire dal paese con la figlia di nove anni.
Durante i successivi 12 anni l’artista fu incaricata di creare ritratti dei più famosi residenti di Roma, Vienna, San Pietroburgo, Mosca e Berlino. Dopo brevi soggiorni di grande successo in Inghilterra e in Svizzera, Vigée-LeBrun tornò definitivamente in Francia nel 1809. Divise gli ultimi 33 anni della sua vita tra la sua residenza di Parigi, dove tenne scintillanti saloni, e la sua casa di campagna a Louveciennes. Gli studiosi stimano che Vigée-LeBrun produsse più di 600 dipinti. Le sue memorie, pubblicate originariamente nel 1835-37, sono state tradotte e ristampate numerose volte.
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